Il termine blockchain, la sua definizione e le sue potenzialità, catalizza su di sè grande attenzione, ma genera allo stesso tempo anche tanta confusione.
Le tecnologie basate sulla ‘catena a blocchi’ sono indissolubilmente legato al mondo crypto.
In realtà si tratta di un’innovazione che risponde a diverse tipologie di esigenze; essa fornisce risposta ai bisogni di imprese, organizzazioni, consumatori e cittadini in generale.
La blockchain è una realtà che in maniera diretta o indiretta fa parte ormai della nostra vita, sia attraverso i servizi che utilizziamo che il lavoro che svolgiamo.
Internet of Value
Prima di addentrarci nel cuore di questa guida, prima di parlare di bitcoin e blockchain, è d’obbligo una premessa rivolta a comprendere le fondamenta, ovvero il concetto alla base della tecnologia a blocchi: l’Internet of Value, nato in contrapposizione al più datato Internet of Things.
Internet delle cose, o Internet of Things (IoT), identifica il sistema di informazioni generato dall’immensa rete di persone e cose/dispositivi interconnessi.
Nel mondo dell’Internet of Things lo scambio di cose dotate di valore monetario richiede l’intervento di un intermediario che supporti il processo transazionale.
L’intermediazione di banche e piattaforme varie è legata all’utilizzo imprescindibile di server centralizzati, che in quanto tali sono soggetti agli attacchi informatici.
È proprio per contrastare la problematica dell’hackeraggio che nasce l’Internet of Value, ovvero l’insieme delle tecnologie digitali che garantiscono la sicurezza degli scambi che avvengono online.
Si tratta di una sistema composto da una rete digitale di nodi, i quali attraverso algoritmi e regole crittografiche consentono di scambiare valore in maniera sicura.
Cos’è una blockchain e come funziona
Per comprendere il funzionamento della blockchain è necessario conoscere la famiglia alla quale appartiene: le DLT (acronimo di Distributed Ledger Technologies), ovvero il sistema basato su un registro distribuito che può essere letto e modificato da più nodi di una rete.
Il termine inglese ‘ledger’ identifica il libro mastro, ossia lo strumento alla base della contabilità utilizzato per gestire le relazioni commerciali.
Nello specifico, il libro mastro contiene la memoria storica delle transazioni e può essere consultato in qualsiasi momento.
Le DLT rappresentano quindi la versione evoluta dei registri cartacei, impostata sugli stessi principi ma sviluppate in ambito digitale.
La Distributed Ledger Technologies identifica i libri mastri elettronici, distribuiti su una rete di nodi.
I dati dei registri sono protetti da protocolli che, non prevedendo un ente centrale, devono essere accettati da ogni partecipante.
Si parla quindi di gestione decentralizzata, basata su processi finalizzati a far si che tutti i noti della rete concordino sull’insieme di transazioni valide.
Ogni transazione effettuata in maniera indipendente deve essere approvata dagli altri componenti della rete.
Detto in parole più semplici l’archiviazione delle informazioni criptate è basata su algoritmi che coinvolgono tutti i partecipanti, o soltanto una parte di essi.
Compreso a grandi linee il funzionamento della tecnologia DLT cerchiamo di capire che cos’è una blockchain partendo dalla definizione fornita dal sito Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“La blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) è una struttura dati condivisa e “immutabile”. È definita come un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi”, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia. Sebbene la sua dimensione sia destinata a crescere nel tempo, è immutabile nel concetto di “quanto”. Il suo contenuto una volta scritto tramite un processo normato, non è più né modificabile né eliminabile, a meno di non invalidare l’intero processo.”
Si tratta di una sorta di registro contabile che registra le transazioni e la tracciabilità dei beni.
Esso può fare riferimento a qualunque cosa abbia un valore per cui ad asset tangibili, come ad esempio una casa, un’auto o dei soldi, oppure ad asset intangibili come ad esempio i brevetti e le proprietà intellettuali.
La struttura è composta da una catena di blocchi contenenti le transazioni.
La validazione è basata su un meccanismo di consensi, distribuiti lungo una rete informatica di nodi, ognuno dei quali può validare le transazioni da includere nel registro.
Tutto il processo avviene senza la necessità di un’entità centrale di controllo; ciò significa che tutti i membri condividono una visione unica dei dettagli relativi alle transazioni end-to-end.
Dal punto di vista funzionale le tecnologie in questione permettono di gestire database di informazioni in maniera distribuita; l’aggiornamento dei dati avviene attraverso la collaborazione dei partecipanti alla Rete.
I dati stessi sono quindi condivisi, accessibili e distribuiti presso tutti i partecipanti.
Le tecnologie blockchain si dividono in due grandi categorie: permissionless e permissioned.
Le blockchain permissionless sono dette anche pubbliche. Il sistema consente a chiunque di partecipare al processo di validazione delle transazioni.
Non richiedono alcuna autorizzazione per poter accedere alla rete per cui chiunque può diventarne un nodo.
Bitcoin ed Ethereum sono tra le blockchain permissionless più famose. Entrambe si basano su una struttura completamente decentralizzata, per cui non prevedono enti centrali che gestiscono le autorizzazioni di accesso.
Le blockchain permissioned invece sono dette private, per cui l’accesso alla rete è riservato soltanto ad alcuni partecipanti.
Il processo di validazione è affidato ad un ristretto gruppo di attori.
Nelle blockchain permissioned un’autorità centrale decide chi può far parte della rete, quali sono i ruoli dei partecipanti e quali sono le regole relative alla visibilità dei dati registrati.
Gli scambi che avvengono su una rete blockchain sono legati ad una serie di vantaggi come ad esempio la riduzione dei costi e dei rischi. Inoltre, caratteristiche come la disintermediazione e la decentralizzazione permettono di evitare l’intervento di notai, banche e istituzioni finanziarie.
Le tecnologie in questione rappresentano un metodo sicuro per conservare dati e informazioni importanti, attraverso un sistema di registrazione inviolabile dal punto di vista informatico e quasi impossibile da modificare senza lasciare una tracciabilità.
Si sviluppa quindi un concetto di ‘fiducia digitale’ basato sulle principali caratteristiche degli archivi contenenti le informazioni; questi ultimi essendo inalterabili e immodificabili non sono soggetti ad atti di corruzione.
Le origini
La contestualizzazione temporale è un elemento fondamentale per comprendere meglio l’utilità e l’applicazione pratica delle tecnologie basate sulla blockchain.
Le origini della catena di blocchi affondano nel 2008 e sono legate al nome, probabilmente pseudonimo, di Satoshi Nakamoto.
La prima implementazione è datata 2009, anno in cui nasce Bitcoin, la famosa criptovaluta che per prima utilizza il registro distribuito per tracciare le transazioni.
La blockchain nasce quindi come una sorta di ‘libro mastro’ finalizzato a registrare transazioni.
Le caratteristiche
Le tecnologie basate sulla catena a blocchi vengono utilizzate oggi in numerosi settori, non soltanto nell’ambito delle criptovalute come molti pensano.
Per quanto possano esistere differenze basate sulla natura degli asset il funzionamento non cambia.
Nel seguente elenco abbiamo sintetizzato le principali caratteristiche della blockchain, ovvero le peculiarità che regolano il processo funzionale:
- Decentralizzazione delle informazioni: tutti i dati presenti all’interno del registro sono distribuiti tra i nodi in maniera tale da garantire una maggiore sicurezza del sistema.
- Tracciabilità degli elementi: ogni dato salvato nel registro è legato ad una tracciabilità dettagliata che consente di risalire a qualsiasi tipologia di informazione come ad esempio la provenienza e le modifiche che ha subito.
- Trasparenza: le informazioni contenute nel registro sono visibili a tutti i nodi della rete.
- Solidità: il registro è regolato da un meccanismo di consensi, per cui nulla può essere nascosto o modificato senza che i partecipanti vengano a saperlo.
- Disintermediazione: la validazione delle informazioni è sottoposta al consenso di tutti i nodi della Rete per cui ogni tipo di intermediazione per la certificazione dei dati diventa superflua e inutile.
- Programmabilità: il sistema blockchain consente di programmare le transazioni.
Le transazioni possono essere programmate, ovvero inserite/modificate nel momento in cui si verificano determinate condizioni.
Le caratteristiche appena elencate risultano applicabili in tutti quei processi che riguardano la tracciabilità degli ordini, i pagamenti, la produzione e la gestione degli account.
Gli ambiti di applicazione della blockchain
Entriamo nella parte pratica della guida, ovvero quella in cui ci rendiamo conto di quanto la blockchain sia ormai entrata a far parte delle nostre vite, senza che quasi ce ne accorgessimo.
Le tecnologie impostate sulla catena a blocchi si slegano sempe di più dall’universo delle criptovalute.
Ciò non vuol dire che hanno smesso di essere utilizzate nelle transazioni relative a Bitcoin e company ma semplicemente che non si tratta più di un meccanismo esclusivo delle criptovalute.
La blockchain non è più associata soltanto al settore finanziario.
Siamo in un momento storico in cui si assiste ad una diffusione capillare della tecnologia in tutti i settori in cui si rende necessaria una certificazione delle informazioni, come ad esempio quegli ambiti che fanno riferimento a transazioni finanziare, a testamenti, a beni contabili, a trasferimenti di denaro e a social network distribuiti.
Sono nate a tal proposito numerose realtà che offrono servizi di certificazioni basati sulla blockchain: sottoscrizione di smart contract, autenticazione di beni, gestione di raccolta fondi.
I contesti in cui trova più facilmente applicazione sono i seguenti:
- Sanità
- Logistica
- Compravendita immobiliare
- Assicurazioni
- Cyber security
- Campagne elettorali
- Filiera agroalimentare
- Scommesse sportive
- Università
Attualmente la blockchain rientra anche nei progetti messi in atto dagli ambiti dell’advertising e della Pubblica Amministrazione.
I trend della blockchain nel mercato italiano
In Italia la blockchain è una realtà ancora poco conosciuta e poco applicata dalle aziende.
Risultano piuttosto scarsi gli investimenti fatti dalle imprese italiane per avviare progetti basati su tali tecnologie.
Attualmente le realtà che investono in blockchain sono soprattutto le start up alla ricerca di supporto per la realizzazione di ICO e le grandi aziende.
I numeri non sono comunque paragonabili a quelli dei paesi anglosassoni.
Ad oggi soltanto il 37% delle grandi realtà e il 20% delle PMI conoscono le potenzialità della blockchain.
Le stime prevedono una crescita rilevante nei prossimi anni; ecco perché conoscere e padroneggiare il funzionamento della catena a blocchi significa approcciarsi professionalmente ad un settore in forte espansione.
Tra i percorsi che consentono di acquisire una professionalità attuale il master in ‘Intelligenza artificiale e blockchain: aspetti tecno-giuridici ed economici. Applicazioni in ambito medico e industriale’.
Si tratta di un corso post-laurea di II livello focalizzato sui campi di applicazione dell’IA (Intelligenza Artificiale) e della BC (BlockChain); in particolare sui settori medico, giuridico e del business in generale.
Il master analizza le fasi di realizzazione di progetti IA e BC; le problematiche risolvibili attraverso l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e della BlockChain; le infrastrutture che supportano tali tecnologie e le competenze necessarie per utilizzarle; gli aspetti economici, giuridici e manageriali correlati all’utilizzo di IA e BC.
Ecco di seguito, nel dettaglio, gli argomenti approfonditi dal piano di studi:
- Introduzione pratica all’Intelligenza Artificiale
- Matematica essenziale per l’Intelligenza Artificiale
- Coding essenziale (Python) per l’Intelligenza Artificiale
- Introduzione alla realizzazione di un sistema di Intelligenza Artificiale: tecniche e principali
- Introduzione alla tecnologia Blockchain e agli smart contract e implicazione sulla regola giuridica
- L’Intelligenza Artificiale in azienda: casi di studio
- Le tecnologie Blockchain in azienda: casi di studio
- Focus sulle principali applicazioni di Intelligenza Artificiale: focus speciale in campo medico
- Intelligenza Artificiale e Blockchain: sinergie e aspetti etici, legali e fiscali.
- Il sistema di gestione della data protection con riferimento alle nuove tecnologie
- Sicurezza Informatica e normativa di riferimento
Inclusi nel programma numerosi casi di studio, la cui analisi consente di avvicinarsi concretamente alla realtà applicativa delle materie studiate.
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L'articolo Blockchain: definizione, funzionamento e applicazioni in Italia proviene da Blog dell'Università Niccolò Cusano.